Sempre disponibilità di pasta!!
Archiviato un 2013 che ha visto, per il frumento italiano,
un risultato produttivo poco soddisfacente con un calo sul 2012 rispettivamente
del 2,8% per il duro e dell’1,8% per il tenero, anche il 2014, in base alle
prime indicazioni di semina, potrebbe non rivelarsi positivo. È quanto emerge
dal trimestrale Ismea “Tendenze” relativo al frumento, del quale l’Istituto
illustra le principali dinamiche sia alla fase agricola che industriale.
A livello mondiale, sottolinea l’analisi, gli ultimi
aggiornamenti disponibili sulla campagna 2013-2014 indicano una produzione di
grano sopra i 700 milioni di tonnellate (+8,3% su base annua), con un ulteriore
consolidamento delle scorte complessive, in ragione di una crescita più lenta
della domanda mondiale. Quanto alle prime stime per il prossimo anno, ci si
attende una lieve contrazione dell’offerta (-1,6%), a causa di una diminuzione
delle rese per ettaro.
Sul versante dei prezzi alla produzione, nel primo trimestre
di quest’anno i listini mondiali hanno registrato una lieve flessione
congiunturale (nonostante il rialzo di marzo innescato dalla crisi geopolitica
in Crimea) e una significativa riduzione su base annua. Diversamente dal trend
sui mercati esteri, il frumento nazionale - in base alle rilevazioni Ismea - ha
beneficiato di una rivalutazione dei listini su base trimestrale
rispettivamente del 2,7% per il tenero e del 7,4% per il duro, non sufficiente
tuttavia a invertire la tendenza su base annua (-17,4% il prezzo medio del
frumento tenero rispetto al primo trimestre 2013 e -6,1% la quotazione del
duro).
L’analisi segnala anche un peggioramento del clima di
fiducia dell’industria molitoria nel primo trimestre 2014, motivato
dall’andamento negativo della domanda. Per l’industria pastaria, al contrario,
il sentiment è apparso in miglioramento, grazie soprattutto gli sviluppi delle
commesse estere.
L’export di pasta di semola ha chiuso il 2013 con una
progressione del 6,1% in volume e del 4,9% in valore, facendo da traino a un
settore che sconta, al pari di tutto l’agroalimentare italiano, una
penalizzazione nel mercato domestico. I dati Ismea Gfk-Eurisko relativi al
primo bimestre 2014 indicano una contrazione degli acquisti di pasta, da parte
delle famiglie italiane, del 2,7% in quantità e del 6,4% in termini monetari
rispetto allo stesso periodo del 2013. Un dato che peggiora il bilancio già
negativo dell’anno scorso, che si è chiuso con un meno 0,3% per i volumi e con
un calo del 7,7% della spesa rispetto al 2012.
FONTE: Agronotizie
FONTE: ISMEA
Consiglio oltre che il prodotto, l'azienda, persone serie sempre disponibili. Vi ringrazio ancora per aver fattto affari con la nostra società.
RispondiElimina